martedì 22 aprile 2014

22.04.2014 valle dell’inferno Cerinthe retorta scoperta da Roberto P

Eccomi qua a scrivere e pubblicare il fine di questa giornata.
 22.04.2014 sono riuscito, finalmente a fotografare la pianta scopera da Roberto P. Wagensommer,una specie nuova per la flora Italiana. Pianta scoperta sul gargano (FG) e precisamente presente nella valle dell’inferno a 290metri livello del mare. Cerinthe retorta  Sibth.& Sm. Boraginaceae: erba vajola ritorta.
Dopo la salita, la discesa ma le gambe non rispondevano più e cosi ci siamo fermati e abbiamo deciso insieme di ritornare al punto di partenza. E nel volermi assicurare della loro meravigliosa presenza ci siamo messi in posa per f












































































































































 N°12 Alessia























































































































































































































































































































































































are la foto ricordo propria come esibiscono dimostrando questi nuovi amici per un dì e poi pensare alla botanica come studio e ricerca di commiato giorno vissuto al fianco di Roberto P. Lo scopritore di una singolare pianta che si trova di come sopra pubblicato nella Valle dell’inferno. Una vera passione che risponde alla sua stessa domanda. Nulla se l’umanità non fa niente perché succeda qualcosa come la trasformazione della materia stessa che è di Dio lo spirito intelligente che studia a far si che accresca la saggezza e cultura per la ricerca come la medicina ha già fatto passi avanti per le persone, entrambi i sessi si son allungati la loro vita grazie alla ricerca. E voglio scrivere pubblicando il numero 12- come favola antica- di alias "Melissa". Che è stata a raccontare senza strampalate certezze. E mentre scendevamo dall’alto della valle, ci siamo fermati; e ho cominciato ad andare avanti, io a parlare di una nuova favola. Che parlava dell’unicità e singolare posto dove esistevano solo rose bianche e l’amore riusciva a far trovare una rosa rossa andando oltre lo spirito magico che funziona solo con l’intelligenza e fermarsi mai a capire cosa succede raccontando favole dedicate alle streghe e ai santi criticando ampiamente gli ontologisti Fénelon e Malebranche, sostenendo che la materia è sempre esistita e che non ha mai avuto bisogno di un dio per essere creata. Semmai è alla materia che si possono attribuire tutte le qualità che gli uomini attribuiscono a dio. Essa, infatti, è eterna, infinita e indipendente dagli esseri umani, e ha in se stessa il proprio significato, che non è certo quello di far vivere eternamente gli uomini. Meslier non è mai arrivato a credere che la perenne trasformazione della materia riguardasse anche gli esseri umani, che hanno le stesse caratteristiche di eternità e infinità della materia di cui sono composti. Temeva che considerazioni del genere potessero far rientrare dalla finestra quel dio che egli aveva cacciato dalla porta. Circa 7.540 risultati (0,19 secondi) Risultati di ricerca Jean Meslier - Wikipedia

it.wikipedia.org/wiki/Jean_Meslier‎.

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