Siamo all’interno del castello
Svevo-Angioino e la risposta sta in questa mia che non accetterà mai la
pubblicazione stretta per la stessa linea di Jean Meslier perché manca di fantasia, l'uomo sulla terra
non vive di questa materia e coraggio da scrivere del suo spirito povero che è
miope giacché non vede il sordo che sente
della religione il miracolo della vita. Certo non è il mio a dire per abbondanze, ma neanche è il testamento di come ha lasciato in eredità all’uomo
libero di pensare e ragionare con la propria testa a dire come Dio opportunità
di scegliere con il libero arbitrio il bene e il male. Io cerco senza quella
sicurezza perché della mia nuora che ho messo in prima di tutte le foto il miracolo della vita-l'amore posso affermare con tutte le mie contraddizioni che la famiglia di Dio ci sta ed è qua ...guardatela bene perché è nel cuore buono del Padre Celeste. Questa foto è una giunta per farle capire tale miracolo della vita e che mi porta a scrivere la mia testimonianza che Dio vive ed è dentro ognuno di noi.
La fede, “credenza cieca”, è solo un
principio di errore e di impostura.
Falsità delle presunte visioni e
rivelazioni divine.
Vanità di falsità delle presunte profezie
dell’Antico Testamento.
Errori della dottrina e della morale della religione cristiana. La religione cristiana autorizza le prepotenze
e la tirannia dei grandi. Falsità della presunta esistenza della
divinità.
Falsità dell’idea della spiritualità e
dell’immortalità dell’anima. Detto questo non solo perché gli dovevo niente ma soprattutto per
la morale di come l’amico Michele ha voluto lasciare a noi amici di face book
il messaggio proprio. A che: gli mando i mie ringraziamenti ma mi dissalo dal
suo e dell’autore di questi pensieri sopra citato insipidi come testamento proprio e che portano a nulla
leggendo la vera storia dell’uomo e del potere assoluto che è nella libertà che
ce ne stata sempre poca. L’uomo senza la libertà non potrà mai combattere le
brutture del mondo e il male dilagherà sempre se non ci sono uomini come noi
che anche se di opposizione all’idea stessa della religione o dell’ateista
vive. E tu come me ti sei esposto a cuor tuo bene. Così anch’io lo faccio a
cuore aperto bene, continuando a scrivere della mia o propria testimonianza che
proverà in prima e seconda persona “Antonio” per il bene comune. E come traccia
a questa idea vivente che va oltre l’ETNAGIGANTE. A farci capire la distanza
che c’è tra il mondo terrestre Teleste e Celeste, una storia ancora da scrivere
ma che ha cominciato la convenienza con quest’idea autorizzata dalla stessa
anima e pensa alla simile maniera per darla in omaggio a tutti i corpi della
terra avvenire. Perché: oltre il buco
nero c’è questa gratuita magia in tutti i giorni e le notti per differenza. E é
della morte per essere di nuovo un prodotto al tramonto l’alba e questa la
novità di questo nuovo libro da scrivere insieme alla pietra che come per
immagine trovate dentro il castello Svevo, Angioino, in Manfredonia s’innalza
all’esigenza destata così com’è scritta l’iniziazione e che tuttavia
l’invenzione vivrà per tutti quelli che come me credono al mondo Teleste
passaggio che attraversa l’ ETNAGIGANTE per arrivare a raggiungere il Padre
Celeste.
- Il nostro mondo
e Lì e questo passaggio saranno per ognuno dimenticato come se non ci fosse mai
stato l’uomo che è in lui su questo mondo dei mortali corpi che una volta come
lui viveva qui in questa storia. Che non serve il vantaggio per vivere
felicissimo di come adesso scrive serenamente bene. Non fermatevi a leggere
perché sarà sempre più interessante capire la fotografia e la lettura dell’uomo
inventore e capacissimo di vivere al meglio che offre la natura e lo spirito
che è in Dio piccola parte di essa è dentro tutta l’umanità. E noi uomini ne
abbiamo questa cosa per capire tale scienza in tutta la filosofia che accende
la fede. Ripeto lo sfogo che arriva dall’anima e l’eco di oggi coinvolge anche
questa lontananza per dire che deve continuare ad avere fede perché rafforza
tutte le anime quelle più deboli e bisognosi di speranza sia per la salute e
sia per l’immortale spirito vivente che è nel figlio del figlio che è Dio
creatore anche di questa mia che assegna a voi per capire l’autore.
Ora vorrei tanto
scrivere che non ho mai visto in lontananza; e aggiungo che per me non è
affatto l’invisibilità che mi porta a scrivere la cosa che ci separa
dall’impossibile persona in carne e ossa, a toccare l’anima nel diritto dello
spirito e legge che ho sempre sentito parlare molto di lei “fantastica
bellezza”. Così oggi è tutto immaginabile apposto e, vedo le nostre foto
possibile dello stesso corpo da me immaginato così come, abbiamo postato su in
giro per Manfredonia da far pensare alla madonna di Siponto e, come i miei
soliti e consueti fuochi d'artificio sognato anche ieri sera. Scintillante
pensiero onirico che è lo spessore della carne , che ha dato la lingua
Esperanto oggi per capire di più il paesaggio in ETNAGIGANTE che è la verità.
Mondo che conta come il conteggio delle parole assegnata a garantire questa
cosa Teleste - mondo tra la bellezza in ETNAGIGANTE” e sola voce che si esprime
in questa lettera, anche se c'è più di un pensiero strano. Andando avanti
stiamo leggendo e scrivendo del mondo in Solo Voce” tema tradotto a coloro che
hanno già pensato d’introdurre la loro anima spirituale con un sogno simile al
mio che spiega senza racconto. E vogliamo leggere ancora ottenendo più del
simile piacere, che a dire sente come si descrive un sorriso. In ogni caso,
inteso e, scrive che non ha perso il suo sorriso, pur avendo molte ragioni per
essere arrabbiato.
Si è fatto
fotografare con Alain vicino al post di Lucio Dalla e De Gregori di fronte alla
cattedrale il bar città in Manfredonia. E ora parlando per un solo momento a me
stesso scrive la voce dell’eco che non ha mai portato tanto scalpore la
fotografia di un momento per ricordo a secondo il tempo…ma sappiamo che la
rabbia, la tristezza porta il peccato e non toccherà le lacrime di Dio troppo sorridente,
perché, oggi, non può essere solo la bellezza estetica del momento. Quindi per
allungare un pensiero che basta stare sotto l’influenza dello spirito o della
fantasia addirittura vedersi il letto di sopra il corpo cosa succede dopo se, e
quando lui arriva. E rimane per un po' come questo raggio solare che ruota
intorno alla terra oggi il sole, l'amore è tutto ciò che di meravigliosa ha!
Parola come questo passaggio onirico arriva alla più bella anima di donna. Lei
ha la voce - io il sogno che peggio non è dell’anima posta a raccontare il vero
sentito religioso come testimonianza che è figlia del figlio che è Dio.
Mondo e
testimonianza premorte
Sabato14
Dicembre 2013
sabato 14 dicembre 2013
“Figlio mio”,
Domanda: se puoi darmi “Figlio mio”, una risposta giusta. Fammela sentire ora
e, non dirmi d'aspettare a domani. Quella potrebbe essere una giornata funesta
per me, che ha assai più anni del nonno morto vestito.
“Figlio mio”, almeno una volta nella vita l’essere umano, é nel percorso del suo vissuto tra la via del sentito religioso e, il credere senza lì come e perché vive.
“Figlio mio”, almeno una volta nella vita l’essere umano, é nel percorso del suo vissuto tra la via del sentito religioso e, il credere senza lì come e perché vive.
Tu hai sicuramente fatto come il nonno padre di questo figlio che
scrive a te il sentito dire: “Di aver scoperto l’acqua calda”che fare?”. La
risposta sta nelle righe di queste poche e piccolissime parole, solo Papà
Antonio in questo momento ricorda Dario Fò. Lui può perché: provvede di farci
vivere la magia “Nella domanda c’è la risposta” qual è meglio fascinare
esibendo uno spettacolo naturale o mascherarci tutti e allegramente rallegrarci
d’andare mascherato lanciando Pulcinella a Napoli? È una risposta pesante o una
domanda fuori della stagione teatrale leggera? Sì! Pesanti come mille pugni
sulla bocca - dell’anima della gente. Incapace d’alzare l’anima leggera. Mette
in ginocchio la pulce anziché l’elefante. Bene e, soprattutto se è papà che te
le dice, ti aspetteresti, delle grazie. “A questo punto cosa fare?” mi domandi.
Per fortuna (ma forse farei meglio a dire per disgrazia), chi ti parla le
conosce bene queste “maschere”. Ne ha passate di recite vestite nella notte dei
loro morti! Dirti di fare teatro. Non farlo per se stesso e, niente sarebbe la
cosa più facile. Di certo non la più giusta. Lo stesso discorso vale se ti dico
di continuare a fare quello che esterni a parole come se niente fosse. La cosa
più sensata da fare in questi momenti è: fermarsi un attimo in un angolo a
pensare. Capire cosa siamo… cosa vogliamo… e perché? Di qui, se ci piacciamo e
crediamo in quello che facciamo, conta, naturalmente! Soprattutto se lo
facciamo senza interessi.
Andiamo a scrivere: se così non fosse dovrebbero dare ragione a chi
pensa che “nessuno fa niente per nulla”) Bisognerebbero inventarsele nuove
maschere da trattenere il guadagno che è di religione non per il sentito
ricordo, ma per il fascino seguito tra il niente e, allora nulla fate, cerca di
controllare. Non c’è al mondo chi ci può fermare. Forse chi lo dice non ci
pensa o, peggio ancora, non ha cervello per pensare. La gente è così cosa gli
possiamo fare? La possiamo uccidere? No! La bocca è fatta per parlare. È meglio
perdonare. L’ha detto anche Gesù inchiodato sulla croce. È diverso, però, se a
dirlo è papà. Vuol affermare che quel darsi anima e corpo agli altri senza
risparmiarsi, alla fine, senza volerlo lo fanno pagare anche a loro. Ti
racconto una storiella che calza a pennello, l’ho letto sullo stato quotidiano
o un altro giornale locale non ricorda molto bene, ma di una cosa è certo la
storia è propria questa. Stavamo facendo nella sagrestia della chiesa Croce un
Seminario intitolato: Amore e sessualità. Come in tutti i seminari ognuno
diceva la sua. Ad un certo punto si alza una donna e dice al parroco che stava
parlando: “Don Mario, diglielo tu a questo (questo era il marito) che per un
mese non mi deve “stuzzicare” perché ho fatto il fioretto alla Madonna”. Don
Mario (chi lo conosceva può immaginare la scena): “Ah, sì? Mannaggia a te, ma
ti sembra giusto? Tu hai fatto il fioretto e tuo marito deve fare la
penitenza?”. Non farmi andare più avanti, penso che tu abbia capito e anche
perché non posso andare per le lunghe. Mi è rimasto giusto lo spazio per un
consiglio. Tu continui o non ricordati una cosa: se vuoi andare d’accordo con
il mondo assicurati che testa e cuore vada sempre a braccetto. Non è così, se
uno dei due va avanti, non ci sono speranze, alla fine qualche bocca parlerà.
Lo diceva anche una canzone che ho sentito stamattina alla radio: “Se vuoi
vivere bene, ti devi adattare; se vuoi fare il forte, poi non ti lamentare.
Pubblicato da Antonio a
09:01 Nessun commento:
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Secondo la mia personale testimonianza vissuta tra la vita e a morte
succede almeno nella teoria fisiologica dei pazienti d’avere una volta vicino
il passaggio alla nuova vita quest’esperienza fatta d’indagine ha portato me a scrivere
la verità dovuta all’immortale spirito divino. Avere un’esperienza personale
dove t’accorgi dell’assoluto richiamo attirata dal mondo in “Solo Voce”
senti nell’anima il ricordo dove il corpo naturale è clinicamente morto a
causa di anossia del cervello provocata da insufficiente circolazione
sanguigna, e riferisco nella mia persona d’essere la parte del più ignorante
capo umano in questa scritta che ricorda così.
La
spiegazione è quella psicologica: la vedi anche tu così? Bene, allora scriviamo
che cosa ha causato in me non voler attraversare l’altra parte del giardino.
Vale a ricordare l’altro mondo, chiamato da me “ETNAGIGANTE. E’ un mondo in
“Solo Voce”. Pensate come io rifletto nelle parole che scrive oggi con la
stessa intensità e, simile alla paura della morte. Ricordi e non indagine
trascritte da pazienti come l’autore afferma ai simili malati di cuore nel
reparto di cardiologia. Persone cardiopatiche tuttora come i dottori increduli
che nel riferire d’aver avuto paura della morte nei secondi precedenti
l'arresto cardiaco: tutto era accaduto così improvvisamente che non si erano
neanche resi conto di cosa stava loro succedendo. Tuttavia io racconto che
cominciavo a non vedere più e che i miei occhi se pur erano aperti nessuna luce
l’attraversava davanti, solo ombre e voce che ebbi paura? Non lo so! Di una
cosa Antonio è certo: Non passarono neppure pochi minuti e vidi io il Neurologo
davanti agli occhi. Gli stessi occhi che non volevano sapere della luce, ma
l’anima parlava riferendo la stranezza che provava sentendo da subito s’anche
ci fosse stato il trattamento medico mi portarono subito con urgenza in sala
d’animazione e non fece alcuna differenza perché mi ripararono la valvola
mitrale. Finito d’intervenire sul cuore, mi portarono sopra la sala
d’animazione. Nelle carte quello che adesso scrivo non c’è, ma ricordo che
l’anestesista, che mi ha addormentato nel primo intervento stava visitando i
malati in sala d’animazione. M’è bastato poco per capire l’urgenza che ha
colpito il mio cuore e lui l’anestesista con tutto il suo coraggio e senza il
neuro della cardiologia interveniva urgentemente riaprendomi e anestetizzando
solo la parte del petto scucendo e aprendo mi faceva una grossa siringa con ago
molto lungo quasi 10,15 cm. Una puntura da toccare l’osso
della spalla. Non è stato sufficiente e così nel vedere il Dottor Carbone che
mi ha operato mi hanno riportato giù in sala per operare di nuovo sul cuore che
non voleva sapere di battere bene il sangue si coagulava ed io avevo sensazioni
di vomito e pensavo sempre all’ultima mela che avevo mangiato dopo essere sceso
nel secondo giorno dall’animazione al terzo piano di cardiologia.
Di qui ci
colloquiamo a quelle parole sviste e intraviste dalla mia luce che oggi acceca
la testimonianza perché sembra scritta per gli increduli. Mi trovo ormai da
16giorni in sala d’animazione. Il mio corpo non ha più la forza per continuare
a vivere orizzontalmente appaio ai miei occhi e ai sensi sintomo di morte
celebrale, ma una cosa succede vedo il mio corpo nel letto con tanti fili
legati al collo e al petto all’improvviso dei richiami sovraumani m’attirano a
loro e vedo solo due teste umani legati a corpi disumani entrambi stanno
ai lati della sbarra come quelle che usiamo noi da cancelli visti per entrare ed
uscire da un confine di proprietà. Mi chiamano invitandomi ad entrare nel mondo
in “Solo Voce”, L’ETNAGIGANTE m’aspetta ma quanto più m’avvicino m’accorgo che
dentro quei confini ci sono solo corpi d’animali non mi somigliavano per niente
nulla era di umano che poteva somigliare al corpo lasciato in sala d’animazione
e quell’animo era la mia anima smorta.
Scrivo a voi, ma lo faccio per te incredulo corpo di
donna d’uomo. Solo tu puoi capire oggi volendo vivere il meglio della vita non
bisogna mai dimenticare il vissuto ed è proprio quello che sto cercando di
affermare nei suoi valori umani e disumani con dolore e gioie nello stesso
tempo che scrive la verità di questa indimenticabile testimonianza vissuta a
fianco la morte che non c’è modo di vedersi morire del tutto l’ombra t’appare e
tu ricominci a vedere anche senza quella luce che nessuno spegnerà mai il sole
è la nostra energia di vita la morte non centra ma ci sta quando nasciamo
perché s’attacca per paura della vita in assoluta anima di Dio.
Pubblicato
da Antonio Tomaiuolo a 08:59 Nessun commento:
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Oggi io posso
affermare come il malato da
immaginare con pazienza e parola polisemia di paziente che ha vissuto
l’esperienza riferita e scritta con strampalati pensieri che ha avuto veramente
questo stato d’animo e d’essersi ritrovato in uno stato di consapevolezza molto
chiara nel quale le funzioni cognitive, le emozioni, il senso di identità ed i
ricordi fin dalla prima infanzia erano presenti, così come la percezione da una
posizione esterna ed al di sopra del loro corpo "morto". Sulla base
della mia testimonianza affermo che nel mio caso ho potuto essere io il
verificatore, della testimonianza scritta che storia vera riportata con
semplicità e concetti comprensibili alla nostra portata culturale e di studi
elementari da vedere per capire qualsiasi indagine, avvenuto e chiusa dopo
essere stata aperta semplicemente per verifica e, sappiamo che i fatti
accadutomi hanno avuto luogo non durante l’operazione ma nello stato di
coscienza totale, e durante i momenti di questo periodo scritto che si capisce
non voleva morire l’anima mia.
non è una storia”:
“Oggi ho letto una
pagina di sogno simile a questa… che l’anima sincera Vi scrive…non è una
storia”:
“Ciao Gessica salutami Luigi e convincilo di leggere questa
lettera d’appoggio sincero per la congiunzione dei tre puntini…”, poiché mi ha
fatto credere che ogni figlia d’uomo, donna in questo mondo non è meno di un
cane o di una cagna senza cuccia e la sua razza domani sarà in giro per la casa
e per il perdono. Antonio è sicuro, di dare "coraggio", sempre a, chi
vive momenti come questi. Davvero clamoroso questi giovani. Hanno, loro il
“diritto” d’aver paura e, di pensare. Alla meglio, della loro vita. Io scrivo:
i giovani impegnati in questo progetto vivono prima del sentito religioso.
Credono di poter dire ai loro genitori di più, ma non è così che Dio comanda”.
Chi di loro clamorosi e simili genitori ti richiameranno per affermare la
domanda? La casa falla comprare agli stupidi tu pensi a vivere senza riflettere
del vestito o della rendita sicura, che di certezza non c’è niente, in questa
vita, solo pesanti sacrifici come l’angoscia. Qual pesa in alto al petto; ed é
pesante come un macigno che ti rotola dentro il 25esimo giorni dell’anno e non
del mese che è troppo e in più ti lasciano liberamente pensare, quando la rata
del mutuo arriva alla fine della scadenza e, Tu non sai se puoi pagarla! “A
questo punto cosa fare?”ti togli la vita e la fai finita per quest’anno o
aspetti realizzando la domanda, cui ti porta l’anima in ansia e, che: ti
riguarda solo la risposta. Per fortuna (ma forse farei meglio a dire per
disgrazia), chi ti parla le conosce bene queste “cose”. Ne ha passate di notti
con loro! Dirti di non comprarti la casa e togliere la cuccia ai cani che pur
hanno come tutte le creature di Dio, il sacro diritto di dimora in questo
pianeta chiamata terra dell’uomo è un fatto umanitario ma soprattutto di
sopravvivenza comune perciò non facciamo più niente é la cosa più facile, sì,
ma di certo non la più giusta. La cosa più sensata da fare in questi momenti è:
fermarsi un attimo in un angolo a pensare. Capire cosa siamo… cosa vogliamo… e
perché? La bocca è fatta per parlare. È meglio perdonare. L’ha detto
anche Gesù inchiodato sulla croce. Fin qui figlio mio ti devi adattare; se vuoi
fare il padrone di casa diventando proprietario dell’immobile comprato non ti
devi abbattere né lamentare perché sopra il cotto va sempre l’acqua bollita, questo é il
dottorino di Tonino non si stanca mai di copiare le cose che più l’aggradano e
li piacciono perciò acqua in bocca e mettici il sale perché il conto del costo
è sempre più salato per chi li paga e non inventare l’acqua calda perché Dario
Fò ci porta quest’anno pulcinella a Napoli!
Per mia cultura io non convengo allo sconforto, ma
convinco i forti come te e Gessica mania di farcela sempre soffrendo e
nascondendo dolori quando non ci sono mali da curare.
Ben venga il dolore, la sofferenza basta che i progetti
dei giovani si realizzano appieno consenso di Dio e dei genitori perché è di
loro la saggezza nella parola del figlio o di un cane come me.
Di così la casa ha un altro spazio nei
pensieri dimorati a far riflettere il meglio che basta pensare a chi non c’è
l’ha! L’occasione prossima di una donna d’uomo.
Un cane padre e di natura buono, con la madre
dei suoi figli non dovrebbe mai sopravvivere alla morte della propria famiglia
ovvero i genitori che perdono il prestigio con la consapevolezza d’essere
troppo deprezzato meglio fa se scompaiono dalla faccia della terra e così via
si scrive il nulla sul niente costruito col matrimonio senza il sentito amore
per la croce.
Ho apprezzato il vicino passaggio tra la
vita e l’altra che non muore mai; posso testimoniare che attraversando il corpo
dell’anima mia mi sono trovato in un’aperta luce che portava a vedere me lo
spirito di come miglior corpo scrive oggi - l’altro che è appartenuto a questo
naturale scritto senza cambiare l’idea stessa della vita.
Pubblicato da Antonio a 09:01
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Un santo che non conosce se stesso e non sa
il proprio nome perché gli sfugge all’anima il momento della sicura
parola che cura lo spirito - meglio fa a sperimentare i personali scritti
probabili! Perché: ciò che non è utile è inutile.
Nella
Testimonianza d’Antonio (autore) meglio se si muore da vecchio di morte
naturale, che essere ricordato da quelle anime che vivono solo nel mondo in
“Solo Voce”. Così vuole l’ETNAGIGANTE, lo spirito che non si vedrà mai come ha
fatto l’epitaffista di questa testimonianza sincera e bugiarda che solo gli
eroi in visione dell’immortalità s’interrogano no?
Da subito voglio scrivere l'appassionata vita
perduta per colpa del mio operato che, trovo e ritengo d’essere la parte
dell'autore Antonio Tomaiuolo. A conferma degli scritti da me conservati e
raccontati da scopiazzante anima d’epitaffio a ritrovamento mio personale come
identità ritrovata.
Ricominciando a leggere alcuni miei scritti
ritrovati in lettere scopiazzate e datate intorno al 2.000 secolo d.C. l’anima
mia commenta il riassuntivo dell’appassionata notizia cauta dall’intervento
chirurgico al cuore. Un intervento a cuore aperto e, concordo in pieno
l'importanza dell’operazione ben riuscita a certezza che oggi l’autore è qui a
scrivere della sua convinzione. Una convinzione dell’anima che non si vedrà mai
morta e, collegando tutto al naturale lo spirito lascia il corpo per prendere
la via per quel mondo chiamato d’Antonio Tomaiuolo ETNAGIGANTE. Mondo in “Solo
Voce”. Sottolineando l'attendibilità in questa testimonianza che scrive a poemi
in genere. Gli umani, che varie volte nel corso della storia si sono costruiti
ascendenze ammantate di divinità o portatrici di doti altissime, possono avere
più fiducia in se stessi, perché uno che testimonia la loro immortalità
dev’essere meno fiaba e più uomo vero. La testimonianza si riferisce alla mia
vita vissuta fuori dal corpo naturale per un periodo consumato a tratto dentro
l’ospedale s:MARIA e ricoverato con diagnosi di:
cardiopatia congenita e valvola-re: difetto interatriale tipo ostium primum
sottoposto il 26.05.2008 a correzione chirurgica + plastica valvola mitrale.. Non è
falso l’autore,ma non ricorda mai tutta la verità, di conseguenza Antonio è una
persona della memoria corta. Detto questo ricorda che non è l’indovino di turno
e scrive solo quello che ha vissuto veramente e che ha ancora nei suoi ricordi,
e della vita spirituale vissuta e che vive tuttora nello stesso corpo naturale
di quando è successo che ha lasciato l’anima naturale per andare verso il mondo
in direzione dell’ETNAGIGANTE.
In “Solo Voce”
la mia anima non s’è sentita bene non era tra i corpi naturali simili uguali
all’uomo di dio. Donna d’uomo che mi ha fatto capire che era meglio restare
sulla terra consultando l’anima spirituale del San Dio di lassù per non vivere
nell’ombra consigliata dalle due teste umane e corpi d’animali a me
sconosciuti. Non avevo mai visto corpi di simile proporzioni. Sproporzionati,
piccoli e per niente simile alla nostra normale statura “quasi netti ai nani”.
Non ho voluto fare l'eroe e perciò sarà stata paura coraggio questo io non lo
so ma di una cosa sono certo nessuno si ricorderà più di me neanche se già vive
scrivendo le sue descrizioni incapace di disegnarle le varie figura anagogiche
ed eroiche di entrambe le teste e corpi figurative, possiamo trovare intrinseco
l'aspetto che appunto differenzia i corpi seduti di fianco alla destra e
sinistra della stecca di ferro lunga quanto un cancello normale ha! Per
dividere la parte esterna per quell’interna e di proprietà che lo scritto vuole
rappresentare perfettamente i canoni del mondo in “Solo Voce”. Anima trascritta
a parola palindroma ETNAGIGANTE. In altre parole la via per essere ricordato
nell'eternità. Una strada maestra per lo spirito che conduce l’anima a non
morire mai. Deve attraversare la sbarra ed entrando mischiarsi tra i miglia-i
di corpi sconosciuti. Non c’è uno simile al tuo naturale corpo e questo fa
orrore ai sensi della nostra civiltà e vita da vincere la morte. Morire per
misurare la verità che scrive del momento propizio a vincerla... il valore si
misura in questo mondo credendo di non morire mai solo così sì può raggiungere
il posto della via che conduce All’ETNAGIGANTE. Io non mi sento ancora di
fare l'eroe. La mia intelligenza vuole che sta nella persona tutta l’intelletto...
credendo sia per questo naturale corpo che l’anima vive sotto l’aspetto umano e
di somiglianza tale da rispondere al creatore con fede dichiarandosi pauroso e
coraggioso nel momento di combattere la morte legata alla vita nel mondo in
“Solo Voce”!
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